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Proseguono le attività programmate nell’ambito del progetto di ICM
“Cent’anni di cultura e sport inclusivi e solidali a Gorizia”. L’iniziativa di questa mattina ha voluto porre il focus proprio sull’inclusività, con un incontro realizzato in collaborazione con
Anffas Gorizia al
Circolo ippico del Preval, nella splendida cornice offerta dal Collio. Alla visita hanno partecipato una decina di persone con disabilità intellettive e relazionali di vario tipo, come la sindrome di down, ritardi cognitivi e disturbi dello spettro autistico.
Prima della pandemia di covid il maneggio del Preval offriva regolarmente attività specifiche rivolte a persone disabili grazie alla collaborazione con il Cisi (Consorzio Isontino Servizi Integrati). Quella di stamattina è stata quindi l’occasione ideale per riavviare, con le varie associazioni ed enti che operano nel territorio, un programma di attività volto a migliorare le condizioni psicofisiche delle persone che patiscono varie condizioni di disabilità. Queste attività, che nell’immaginario comune sono note come “
pet therapy”, andrebbero definite più correttamente, spiega l’operatrice del Centro ippico
Christina Dieudonné, come «interventi assistiti con gli animali». «Molteplici sono i benefici – continua Dieudonné – che, a seconda del soggetto coinvolto, possono comportare la stabilizzazione dell’umore e delle emozioni. Se l’assistito riesce a entrare in sintonia con l’animale – conclude l’operatrice – entrambi potranno giovarsi di effetti calmanti e rilassanti».
Il gruppo di oggi ha potuto svolgere attività di avvicinamento non solo con i cavalli, ma anche con altri animali da fattoria, come asini, pecore, capre, conigli e maiali. L’esperienza si è poi conclusa con un rinfresco offerto dal centro ippico e da Anffas, onlus che opera nel Goriziano dal 1968 a sostegno delle famiglie con disabili intellettivi o relazionali.
L’iniziativa rientra nel programma di attività finanziato dalla
Regione Friuli Venezia Giulia a sostegno della ripartenza delle attività culturali e sportive dopo il drammatico stop imposto dall’emergenza sanitaria degli ultimi due anni.