L’inutile strage
Il
Milite Ignoto, che giace dal 4 novembre 1921 all'Altare della Patria, è monito e memoria per tutti i cittadini italiani che, da più o meno tempo, vivono nel nostro paese e nel resto del mondo.
Sommo simbolo della nostra unità, è il figlio, caduto sul fronte, che
Maria Bergamas – triestina, ma residente a Gradisca d’Isonzo – indicò a nome di tutte le madri dei soldati rimasti senza riconoscimento e sepoltura durante la Grande guerra: l'ultima del Risorgimento italiano, ma la Prima mondiale.
Papa Benedetto XV la definì nel 1917 «l'inutile strage»: un giudizio in linea con le esortazioni degli uomini della Chiesa goriziana – in particolare mons. Luigi Faidutti – che si prodigarono, senza successo, per evitare ciò che sarebbe diventato un tragico
fratricidio all'interno della comunità plurilingue che da secoli viveva in questa terra di confine.
Fratelli contro fratelli
Come si temeva, amici, parenti e fratelli diventarono nemici da combattere e, ove imposto dalla situazione, anche da uccidere. I due conflitti mondiali – segnando profondamente anche con nuovi e innaturali confini di stato la terra attraversata dall'Isonzo – videro scorrere il sangue di giovani venuti a morire da diversi paesi e nazioni d'Europa e del mondo intero.
Due milioni di soldati dell'esercito italiano erano schierati su questo fronte, contro quasi altrettanti di quello austro-ungarico, nel quale, fin dal luglio del 1914, erano stati arruolati anche
tanti giovani di queste terre. Tra questi, molti italiani che, vestendo la divisa dell'esercito del loro paese, l’Austria-Ungheria, combatterono con lo stesso onore di quei loro connazionali – tra i quali tanti amici e parenti – che decisero, invece, di farlo per il Regno d’Italia.
La guerra contro la pandemia
Un secolo dopo il nostro paese sta sostenendo, unito, la guerra contro il coronavirus. Il presidente
Sergio Mattarella ha esortato ognuno di noi a fare la sua parte, affinché l’Italia concorra da protagonista alla nuova stagione dell’Europa, per consolidarne le fondamenta e garantirne il futuro.
Intendiamo raccogliere il suo monito a partire dal nostro territorio di confine, dove per secoli si sono incontrate, mescolate e tra loro integrate le genti delle tre civiltà fondative dell’Europa: latini, tedeschi e slavi. La loro solidale convivenza è stata più forte delle guerre e dei confini da esse determinati.
Vogliamo testimoniare con questo evento tale
patrimonio umano, oltre che sociale e culturale, quale esperienza vissuta di quella «unità nelle diversità» alla base di tutti gli ordinamenti sociali che mettono la persona umana – con le sue libertà e dignità – al centro, a prescindere dalle sue origini, lingua o religione.
Figli di Maria
Figli di Maria è un docufilm realizzato dal regista goriziano
Cristian Natoli. Un lungometraggio che ci racconta la Grande guerra e, in particolare, la memoria del Milite Ignoto attraverso immagini d’epoca – tratte soprattutto dal film
Gloria (1921) –, ricostruzioni cinematografiche e il racconto di testimoni indiretti come il nipote di
Ernest Hemingway e la nipote di
Maria Bergamas: madre putativa di tutti i ragazzi caduti in combattimento e rimasti senza sepoltura.
Il figlio di Maria, Antonio Bergamas, fu arruolato all’inizio del conflitto nell’esercito austriaco. Esercito divenuto nemico nel 1916, quando disertò per aderire volontario a quello italiano. Cadde sul fronte il 16 giugno dello stesso anno e i suoi resti non sarebbero stati mai più ritrovati.
Cinque anni dopo, in un complesso rituale nella
Basilica di Aquileia, Maria fu chiamata a riconoscere simbolicamente, tra le undici salme lì esposte, quella del figlio. Da allora, quella da lei scelta sarebbe divenuta nota, per tutti gli italiani, come il Milite Ignoto.
L'evento
La serata, che inaugurerà ufficialmente le attività di ICM del 2021, sarà integralmente trasmessa in
diretta streaming, dalle
20.30 di giovedì
25 marzo, sul canale YouTube e sulla pagina Facebook dell'istituto.
Link all'evento: